venerdì 23 settembre 2016

IL CENTENARIO DI "ALDO MORO"



Un secolo fa  precisamente il 23 settembre 1916 nasceva Aldo Moro.



Oggi 23 settembre 1916 ricorre il   suo centenario.  La ricorrenza è un’occasione per ricordare  il suo pensiero filosofico e la sua straordinaria sensibilità Umana. Tutti Noi Morotei  siamo orgogliosi di farne parte di quel pensiero è tutti  lo ricordiamo con onore e affetto per i suoi insegnamenti.

    Oggi questi insegnamenti  non si notano  nella nuova classe dirigente,  Anzi vi è  un inarrestabile decadimento morale. A mio parere  potrebbe  salvarsi solo se  attinge alle sue fonti e alla visione globale che il grande statista ebbe sui popoli e sul rispetto della dignità dell'uomo sempre, senza mai sacrificare i principi che hanno ispirato il suo agire politico. Condivido  le idee di questo mio conterraneo,  nato nel “Salento.”   A quei tempi, Moro  ebbe una profonda conoscenza dell'uomo e delle sue difficoltà, specie per i più deboli, ebbe a fare  interventi rivolti all'equità sociale   e alla correzione degli aspetti disumani e delle profonde disuguaglianze.

Fu importante  l'impegno  profuso nell’Assemblea costituente del 1946, per i risultati raggiunti  nella Commissione dei “settantacinque membri”, avendo avuto  la capacità di inserire nella Costituzione Italiana le dichiarazioni dei  principi fondamentali dello Stato Democratico da lui elaborati, per poi  trasmetterli  al Popolo Italiano che hanno poi evidenziato il valore educativo e responsabile della partecipazione alla vita democratica.

Antonino Ingrossso.

sabato 23 gennaio 2016

APPELLO AI FIGLI DELLA DIASPORA D.C.!

APPELLO AI FIGLI DELLA DIASPORA D.C.!


"Siamo chiamati a unire e non dividere.










Qualunque sia il pensiero secondo il principio "Divide et Impera, il rispetto delle idee e dei pensieri rimane l'unica via possibile per dare una forma realistica alla speranza di arginare incomprensioni

Perché la politica deve unire e non dividere, ascoltare e non arretrasi davanti ai problemi delle persone.
«Ritengo doveroso per tutti i democristiani rendere omaggio a tutti quanti amano la Dc.
La partecipazione di tanti democristiani venuti da tutta Italia a loro spese dimostra che c’è Amore e nostalgia per lo scudo crociato
Nell'ultima riunione avvenuta all'hotel Porta Maggiore, ho assistito ad un dibattito intenso, forte a cui non ero più abituato.
Secondo me, ora c’è da fare un passo in più. «Il problema è passare dalle chiacchiere e dalle liti alla speranza per nuovo futuro per la grande DC. Tutti, nel corso degli interventi, hanno detto che c’è voglia di continuare e dunque la Dc ora deve pensare come riorganizzarsi.
Unire e non a dividere. E’ la stessa logica che presidiava negli anni della cosiddetta prima repubblica».
Dal XXII Congresso della DC svoltosi a Perugia il 14/15 dicembre 2014 e emerso proprio questo, occorre tornare al fare politica seria senza chiacchiericci è senza pensare a un titolo che non c’è». Tesi da me sposata in pieno, più volte nei miei interventi in questi due anni che abbiamo passato insieme.
Il percorso della Dc deve ripartire senza divisioni avendo un denominatore comune con un tempismo perfetto perché ritorna ad essere la grande Dc, senza espulsioni, senza avere Generali che non servono a niente.  Servire la DC con umiltà e abnegazione, prendendo atto che il cammino da fare e in salita per tutti.
Ora come non mai, attraverso tutti i social network siamo all’ attenzione di tutti è proprio per questo dobbiamo dimostrare di essere degni di appartenere ad un grande partito come la DC.
Per quanto mi riguarda, non mi fregio di nessun titolo o grado. Mi preme solo fare il bene di quanti democristiani sono al servizio di questo simbolo di cui bisogna esserne fieri.
Ad alcuni democristiani mi rivolgo chiedendo loro di essere più rispettosi nelle regole che lo statuto presenta. E soprattutto se ci sono delle incomprensioni si possano risolvere nei luoghi e nelle sedi di competenza.
Faccio un appello a tutti quelli che non condividono realtà di pensiero diverso.
Frasi di un grande amico democristiano cui va tutta la mia stima.
SE VUOI VINCERE CORRI DA SOLO,
SE VUOI ANDARE LONTANO CAMMINIAMO INSIEME!
LA "MIA" DEMOCRAZIA CRISTIANA VUOLE RIUNIRE TUTTE LE ANIME DEL PARTITO !.
LA "MIA" DEMOCRAZIA CRISTIANA E' ... UNITA'!
TORNARE A DIALOGARE E' UTILE...
TORNARE UNITI E' INDISPENSABILE!
ORA O MAI PIÙ.
SOLO SE UNITI... AVREMO LA "NOSTRA" DEMOCRAZIA CRISTIANA!
Noi ora abbiamo un problema «Il problema è passare dalle idee diverse alla unità totale è alla speranza per il futuro della Democrazia Cristiana. Nel corso degli interventi, Ho percepito che c’è voglia di continuare e dunque la Dc ora deve pensare come riorganizzarsi. La cosa che lascia ben sperare è che, mentre dal 92 a oggi tutte le operazioni sono state finalizzate a dividere e non a unire, questo ritorno in campo della Dc procede in modo contrario, a unire e non a dividere. E’ la stessa logica che presidiava negli anni della cosiddetta prima repubblica».  Il nostro Paese ha una particolarità: L'assenza di cultura politica ha portato i partiti padronali a governare. Per questo dico che quando vince la cortigianeria vince la mediocrità.
Mi firmo come soldato democristiano e non come Vice-Segretario Nazionale del XXII Congresso DC.
Antonino Ingrosso.