Governo taglia bolletta elettrica per 600 milioni
cambiano regole per rinnovabili e biorarie
I risparmi andanno alle famiglie ma soprattutto alle piccole e medie imprese, Saranno rinegoziati i fondi a sostegno dell'energia verde: gli incentivo saranno splamati su più anni in cambio di un aiuto per le ristrutturazioni degli impianti più vecchi
di LUCA PAGNI
MILANO - Una sforbiciata
di 600 milioni alle bollette dell'energia elettrica. Un piccolo aiuto ai
bilanci delle famiglie, ma soprattutto alle piccole e medie imprese che
si vedranno ridotto il costo dell'energia. Lo ha annunciato il premier
Enrico Letta, anticipando che il provvedimento farà prte del pacchetto
di interventi del decreto "Destinazione Italia" che andrà ad
approvazione nel prossimo consiglio dei ministri.
Annunciato a più riprese, arriva il provvedimento invocato dalle associazioni di categoria come aiuto indiretto all'attività delle Pmi. Ma da dove saranno prese le risorse da destinare al taglio delle bollette? Quasi la metà della cifra, attorno ai 250 milioni, arriverà degli incentivi alla rinnovabili. Una cifra, però, tutta sulla carta che verrà coperta - di fatto - solo con l'accordo degli operatori di settore. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il Governo offrirà ai produttori di energia rinnovabile la possibilità di spalmare gli incentivi riconosciuti per legge su un periodo di tempo più lungo 25 anni invece di 20, per esempio) e in cambio otterranno un altro tipo di incentivazione, questa legata a opere di "rifacimento" dello stesso sito.
Tutto ciò potrebbe interessare molto a chi sta per terminare il ciclo di vita di un impianto eolico e deve affettuare il "repowering", per esempio installando una turbina di nuova generazione a maggiore efficenza. Oppure, a chi volesse sostituire pannelli
solari vecchi già di
qualche anno con un fotovoltaico di nuova generazione. L'accordo, però,
sarà su base volontaria, per cui i conti si potranno fare a operazione
conclusa.Annunciato a più riprese, arriva il provvedimento invocato dalle associazioni di categoria come aiuto indiretto all'attività delle Pmi. Ma da dove saranno prese le risorse da destinare al taglio delle bollette? Quasi la metà della cifra, attorno ai 250 milioni, arriverà degli incentivi alla rinnovabili. Una cifra, però, tutta sulla carta che verrà coperta - di fatto - solo con l'accordo degli operatori di settore. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, il Governo offrirà ai produttori di energia rinnovabile la possibilità di spalmare gli incentivi riconosciuti per legge su un periodo di tempo più lungo 25 anni invece di 20, per esempio) e in cambio otterranno un altro tipo di incentivazione, questa legata a opere di "rifacimento" dello stesso sito.
Tutto ciò potrebbe interessare molto a chi sta per terminare il ciclo di vita di un impianto eolico e deve affettuare il "repowering", per esempio installando una turbina di nuova generazione a maggiore efficenza. Oppure, a chi volesse sostituire pannelli
Gli altri 350 milioni arriveranno da altri provvedimenti. Uno riguarda la revisione della tariffa bioraria. Con il boom delle rinnovabili non è più così conveniente usare più energia elettrica durante le ore serali e notturne: nelle ore diurne l'energia costa meno perché in rete ci va l'energia prodotta da eolico e soprattutto fotovoltaico, che per sua natura, non ha costi di approvvigionamento. Di notte, invece, vanno le centrali a a gas e il prezzo sale. Per arrivare a un risparmio sulla bolletta verrà anticipato l'orario in cui scatta la bioraria, per avvicinarsi al periodo in cui il prezzo dell'energia è più basso.
Infine, altri due provvedimenti di carattere tecnico consentiranno un ulteriore risparmio. Il primo prevede una riduzione dei contributi agli impianti che godono degli incentivi del Cip6. In pratica, agli impianti che invece di produrre energia con l'utilizzo di petrolio e oli combustibili si riconvertono al gas, viene pagata la differenza dei costi della materia di prima. Questo incentivo viene tagliato perché i prezzi del gas, negli ultimi mesi, si è ridotto.
L'ultimo provvedimento, invece, riguarda la cessione dei crediti del Gse (Gestore servizi elettrici) dovuto per il ristoro dei costi sostenuti per l'acquisto di energia elettrica rinnovabile.
LUCA PAGNI
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