Gianfranco Fini contro la Bossi-Fini: "Deve cambiare subito"
La nuova giravolta dell'ex leader di Fli.
Solo gli stupidi non cambiano mai idea, quindi per carità la nuova giravolta di Gianfranco Fini è pienamente legittima. E però quando ci si scaglia contro una legge che porta il proprio nome, è legittimo anche che si desti una qualche sorpresa. È quanto ha appena fatto l’ex leader di Futuro e Libertà, che in un’intervista a Radio Capital ha parlato della Legge Bossi-Fini e del reato di immigrazione clandestina.
“Sì la legge Bossi-Fini va cambiata”, così ha esordito Fini, che sarebbe anche in cerca di un posto nel nuovo partito che potrebbe formare Alfano. Per poi proseguire: “Quella norma va rivista, si basa sul principio che si può entrare legalmente in Italia solo se si ha un contratto di lavoro, ma se perdi il posto hai sei mesi per trovarne un altro, altrimenti sei espulso. Ma con la crisi economica è chiaro che sei mesi è un arco di tempo troppo breve”.
In verità era molto breve anche prima della crisi economica, soprattutto per un immigrato. Fini prosegue: “E poi si deve capire che ci sono donne e uomini che hanno diritto a chiedere l’asilo per ragioni umanitarie. Quindi dovrebbe essere l’Europa a decidere che chi viene dal Corno d’Africa o dalla Siria, per fare solo due esempi, ha diritto all’asilo nei 27 paesi dell’Unione. Ma l’Europa su questo è latitante”.
L’autore della legge che è stato al centro di mille polemiche in tutti questi anni, ultima dopo la strage di Lampedusa, su un punto però non è disposto a fare mea culpa, ed è sul reato di immigrazione clandestina: “È stato introdotto nel 2009, la legge è del 2002, quindi per quell’aspetto ci si deve rivolgere all’onorevole Maroni”.
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